Super mamme croniche

Hey, mamme con la Menière! Lo sapete che siete delle supermamme?

Parliamo della bellezza e della forza, quelle che non vedi ma che puoi toccare nel quotidiano, nella vita di tutti i giorni. La bellezza di una mamma che si prende cura dei suoi piccoli, la forza di una mamma che lo fa mentre combatte con una malattia cronica e invalidante.

Ricordo ancora quando qualche anno fa, stesa in ospedale con mia madre, in attesa di finire una flebo dopo l’ennesima crisi, continuavo a ripetere che non avrei mai voluto mettere al mondo un bambino. Che non ce l’avrei mai fatta a sostenere un tale arduo impegno, che non avrei mai voluto dover spiegare ad un bambino di avere avuto la sfortuna di una mamma debole e fragile, come mi sentivo in quel periodo.

In più, l’orecchio “buono” aveva cominciato a fare le bizze e l’unico pensiero che mi accompagnava in quel periodo era l’idea di diventare bilaterale e di non poter un giorno sentire la voce di un figlio.

Ma questo, come dicevo all’inizio, sarà un racconto positivo.

Il coraggio di fare questo passo, poi l’ho trovato, grazie anche alle parole d’incoraggiamento di mia madre e di mio marito. La mia piccina è veramente ancora piccina, ma già tante cose mi sta insegnando e mi sta facendo capire.

Essere mamma è già di per sé un impegno full time, anzi full full time che non permette distrazioni. Bisogna essere sempre attive, sempre sorridenti e sempre lucide e direi che “attive, sorridenti e lucide” non va sempre d’accordo con la Menière. Ma i bambini ti danno una forza che… fa tornare persino l’udito. I miei familiari si stupiscono di come io riesca a sentire la mia bimba anche solo tossire piano da una stanza all’altra mentre normalmente mi perdo anche rumori molto più forti come il papà che chiude la porta. Nonostante un super tecnologico baby monitor, io mi precipito dalla mia Lucia ancor prima che il monitor me lo segnali!

Vogliamo parlare dei movimenti da stesa? Quante volte per cambiare fianco sul letto o semplicemente rialzarci dobbiamo ricorrere a manovre da contorsioniste per non girare troppo la testa o per non fare scatti troppo veloci? Beh, mio marito ancora ora si meraviglia nel vedermi saltare dal letto come una campionessa olimpionica quando la bimba reclama la sua mamma.

E il sonno perso? A fare le ore piccole per più di una sera consecutiva ci sarebbe voluta l’ambulanza! Ed ora, non ricordo nemmeno più quando ho dormito per più di tre ore consecutive. Ma ogni giorno è un giorno nuovo, la piccola sorride nel suo lettino e…si riparte!

Anche durante la gravidanza ho avuto una grande fortuna, ho incontrato una ginecologa bravissima non solo come dottoressa ma anche come ascoltatrice. Lei ha capito sin dal primo momento la mia condizione, ha ascoltato le mie paure riguardo il travaglio senza sminuirle e mi ha messo in contatto con un’equipe di medici dolcissimi che mi hanno accompagnato, mano nella mano, fino all’ultimo secondo in sala parto e che hanno trasmesso le dovute indicazioni di trattamento anche alle infermiere e ostetriche che mi hanno seguita nei giorni successivi. A causa di alcuni problemi di salute la mia bimba è rimasta in ospedale per 20 giorni ed io con lei. Mai un attimo sono stata abbandonata o non sostenuta da tutti. Una delle poche volte in vita mia in cui la Menière non è stata trattata come una malattia invisibile.

Ci saranno giorni no, torneranno le crisi violente chissà. Per adesso so solo che mi sento una forza della natura e che, dopo aver pensato per anni di essere una debole…adesso posso solo essere fiera del lavoro che sto facendo, si perché di lavoro si tratta ma un lavoro molto gratificante. E tutto quello che vorrei è che tutti comprendessero lo sforzo costante che facciamo, anche nei giorni in cui sembra che stiamo bene, perché solo noi sappiamo che “menni” è lì con noi tutti i giorni e non ci molla mai.

Mamme menieriche, siate fiere di voi anche quando vi sentirete in colpa perché il vostro bambino vi avrà visto giù e fuori uso. Non badate all’episodio ma pensate a tutta la forza costante e i sacrifici che abbiamo fatto sin dal primo giorno in cui abbiamo scoperto di avere un esserino dentro la nostra pancia!

Non abbiate paura di chiedere aiuto e sostegno e non abbiate paura di condividere anche i momenti no con i vostri figli. La mia, benché piccolissima, ha già capito che ci sono giorni di passeggiate e giochi sfrenati e giorni in cui si gioca sul letto, con la testa della mamma sul cuscino, ma sempre con tanti sorrisi.

La risata della mia piccola e i versetti di mio marito quando giocano insieme.

È questo il suono più bello che, anche se gracchiante, riesco ancora a sentire la sera prima di addormentarmi e che mai mi abbandonerà.

Claudia Sondelli

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