Abstract
Circum Menière 2019
Centro Congressi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)
Via Gobetti 101, BOLOGNA (BO)
8 giugno 2019
ore 11.10
Sebbene siano passati poco più 40 anni dalla prima Tomografia Computerizzata (TC) in Italia a Bologna e di 30 dalla prima Risonanza Magnetica (RM) a Manchester, i due esami sono entrati a pieno titolo nei percorsi diagnostico-terapeutici audiovestibolari rendendo obsoleto ogni altro tipo di radiografia.
L’orecchio medio ed interno sono infatti organi “nascosti” dall’osso temporale per cui l’esame radiologico è senza dubbio il miglior ausilio per valutare le alterazioni dirette o indirette a scopo diagnostico o propedeutico all’atto chirurgico.
Sebbene le prime immagini avessero come scopo la conferma o meno dei dati anatomo-patologici (1,2,3) ben presto le TC prima e le RM successivamente hanno condotto alla acquisizione di nuovi marker diagnostici come ad esempio l’enhancement del labirinto in corso di ipoacusia improvvisa o di vertigine da flogosi labirintica (4) o neuritica (5) e la sua correlazione con gli esami audiologici e elettronistagmografici (6) o l’osservazione che la distanza tra il Canale semicircolare posteriore e la parete interna della rocca petrosa osservata alla TC è indicativa di Malattia di Menière se inferiore a 3 mm (7) oppure come la dimostrazione della deiscenza labirintica nella sindrome di Minor (8).
Nell’ambito della diagnosi della malattia di Menière la più importante evidenza scientifica è stata la possibilità di osservare l’idrope in vivo mediante la RM 3-T utilizzando come contrasto una soluzione diluita di gadolinio somministrato per via intratimpanica.
La diffusione del gadolinio, visibile solo negli spazi perilinfatici, permette di osservare la distensione di quelli endolinfatici come immagine in negativo. (9). Questa scoperta ha reso obsoleta la classificazione dell’American Academy che indicava l’osservazione anatomopatologica (post-mortem) indispensabile per avere la certezza diagnostica della Malattia.
Tuttavia mentre in ambito chirurgico l’esame radiologico rappresenta un elemento indispensabile per la individuazione della dimensione delle malattie dell’orecchio e la programmazione dell’intervento, in ambito clinico vestibologico, dove la diagnosi bedside ci permette di individuare il danno con estrema precisione, anche topografica, la radiologia è diventata complementare alla clinica in quanto utile solo per la conferma diagnostica a quanto emerso dalla indagine clinica.
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Bibliografia
1. Dreisbach J, Seibert C, Arenberg IK. Patency and visibility of the vestibular aqueduct in Meniere’s disease. A comparison between conventional multidirectional tomography and reformatted high resolution computed tomographic scanning of the temporal bone. Otolaryngol Clin North Am. 1983 Feb;16 (1):103-13.
2. Hall SF, O’Connor AF, Thakkar CH, Wylie IG, Morrison AW.Significance of tomography in Meniere’s disease: periaqueductal pneumatization. Laryngoscope. 1983 Dec;93(12):1551-3.
3. Stahle J, Wilbrand HF. The temporal bone in patients with Meniere’s disease. Acta Otolaryngol. 1983 Jan-Feb;95(1-2):81-94.
4. Seltzer S. Mark A.S. Contrast enhancement of the labyrinth on MR scans in patients with sudden hearing lo9ss and vertigo: evidence of labyrinthine AJNR Am J Neuroradiol. 1991 Jan-Feb;12(1):13-6.
5. Karlberg M., Annertz M, Magnusson M. Acute vestibular neuritis visualized by 3-T magnetic Resonance Imaging With High dose Gadolinium Arch Otolaryngol Head Neck surg 2004, 130:229-232
6. Mark AS, Seltzer S, Nelson-Drake J, Chapman JC, Fitzgerald DC, Gulya AJ. Labyrinthine enhancement on gadolinium-enhanced magnetic resonance imaging in sudden deafness and vertigo: correlation with audiologic and electronystagmographic studies. Ann Otol Rhinol Laryngol. 1992 Jun;101(6):459-64.
7. Yazawa Y, Kitahara M Computed tomography of tehe petrous bone in Menière disease Acta Otolaryngol (Stockh) 1994, suppl 510: 67-72
8. Minor LB, Solomon D, Zinreich J, Zee DS. Sound- and/or pressure-induced vertigo due to bone dehiscence of the superior semicircular canal. Archives of Otolaryngology—Head & Neck Surgery 1998; 124:249–258.
9. Nakashima T, Naganawa S, Katayama N, Teranishi M, Nakata S, Sugiura M, Sone M, Kasai S, Yoshioka M, Yamamoto M. Clinical significance of endolymphatic imaging after intratympanic gadolinium injection. Acta Otolaryngol Suppl. 2009 Feb;(560):9-14.
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