Abstract
Circum Menière 2019
Centro Congressi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)
Via Gobetti 101, BOLOGNA (BO)
8 giugno 2019
ore 10.00
Nella presentazione verranno discussi i differenti valori di incidenza e di prevalenza della Malattia di Meniere (MdM), dove per incidenza si definisce il numero di nuovi casi che si presentano in uno specifico periodo di tempo, in genere un anno, e per prevalenza si definisce la percentuale di individui affetti dalla malattia in una determinata popolazione.
L’esatta definizione dei sintomi di una malattia è un prerequisito essenziale per una corretta comunicazione in clinica, in ricerca e nell’organizzazione della sanità pubblica. E’ inoltre essenziale avere una buona conoscenza della epidemiologia e della presentazione dei sintomi in una determinata popolazione.
La sfida nella corretta e precoce diagnosi della MdM è ancora attuale a causa del fatto che normalmente nei primi stadi della malattia solo alcuni sintomi sono presenti. Di conseguenza, esiste una certa difficoltà a calcolare l’incidenza e la prevalenza di questa malattia nella popolazione.
Nei reparti di pronto soccorso, pazienti con la MdM vengono spesso dimessi con una generica diagnosi di labirintite successiva ad un episodio di ipoacusia improvvisa di vario grado. In letteratura sono stati riportati valori di prevalenza della MdM da 3,5 per 100.000 abitanti fino a più di 500 casi per 100.000 abitanti.
Questo ampio spettro di valori è probabilmente dovuto a differenti metodologie utilizzate, a variazioni nel tempo dei criteri per la diagnosi della malattia, a difficoltà a distinguere la MdM da condizioni morbose correlate, come per esempio la vertigine associata all’emicrania e infine a differenze nelle popolazioni studiate.
La prevalenza della malattia di Meniere può addirittura cambiare nel tempo utilizzando gli stessi parametri. Alcuni studiosi infatti hanno teorizzato che gli stress della società moderna oppure le variazioni nella dieta hanno portato ad un aumento nel tempo della prevalenza della MdM, specialmente nella popolazione femminile.
I dati epidemiologici pubblicati per la MdM generalmente sono il risultato di due principali categorie metodologiche: gli studi retrospettivi e i sondaggi effettuati su una determinata popolazione in esame.
Gran parte degli studi sono di tipo retrospettivo e si basano su casi di MdM estrapolati da un certo numero di cartelle cliniche afferenti ad un determinato gruppo di ospedali.
Il numero della popolazione trattata in quegli stessi ospedali viene poi utilizzato come denominatore per calcolare l’incidenza e la prevalenza della malattia. Questa metodologia però si presta ad errori di campionamento in quanto un certo numero di pazienti affetti da MdM può non essere stato trattato negli ospedali afferenti alla ricerca.
Gli studi incrociati basati sulla popolazione riducono l’errore di campionamento mediante un’indagine di un campione random della popolazione generale. L’incidenza e la prevalenza nella popolazione generale sono dedotti dall’esatto valore del gruppo di controllo.
Sfortunatamente, però, per malattie come la MdM che sono relativamente poco frequenti nella popolazione generale, è necessario un numero molto elevato di pazienti per raggiungere quella sufficiente potenza statistica per stimare con accuratezza le caratteristiche epidemiologiche in studi basati sulla popolazione generale.
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