Faccia rivolta verso il fondo della piscina.
Soffiare fuori l’aria dalla bocca in modo deciso.
L’acqua oppone una forte resistenza: è la sua natura.
Non succede niente. Possibile?
Fare qualche veloce sforbiciata con le gambe ed iniziare la bracciata.
Adesso viene il bello.
Gira la testa di lato e tieni la bocca a pelo d’acqua per aspirare l’ossigeno necessario.
Tutto a posto. Non ci posso credere.
Ripeto la sequenza e stavolta ruoto la testa verso l’altro lato.
Il collo è rigido. Pur essendo bilaterale, la Menière picchia più duro a sinistra e, d’altra parte, ha fatto irruzione da lì, ha lasciato il suo marchio di fuoco.
Bevo un po’ d’acqua perché non riesco a sollevare abbastanza la bocca, ma che importa?
Nessuna vertigine, nessuna nausea.
Prenderò l’aria sempre a destra…per il momento!
Quanti anni erano trascorsi dal nuoto spensierato? Troppi, per contarli.
Pensavo di non ricordare più come si fa.
Gli acufeni urlano, sembra quasi di contentezza.
Ho ripreso a nuotare.
Adesso l’acqua è diventata AMMIca.
Monica Mantovani
Veramente toccante! Bella storia Monica!
Grazie, Roberta!