Ci sono canzoni che non hanno età, che riescono con la loro musica e i loro testi a calzare perfettamente i tanti momenti della vita di ciascuna persona, sebbene si abbia una maturità diversa, una situazione personale e professionale differente e un mondo intorno in continua trasformazione.

Ed è proprio in un periodo tanto particolare come quello odierno, che mi sono ritrovata a riascoltare le canzoni di De Andrè, quelle stesse canzoni che sono state la colonna sonora dei miei anni universitari e alle quali, ora, a distanza di anni, mi ci sono  metaforicamente “aggrappata”, con la stessa forza con cui ci si aggrappa a un’ancora durante il mare in tempesta.

È curioso e allo stesso tempo straordinario, come l’arte, nelle sue svariate forme, possa essere terapeutica, regalando nello stesso tempo emozioni e sana leggerezza.

Tra i testi che ho più volte ascoltato in questi mesi, voglio menzionare la canzone “Smisurata preghiera”.

Un ritratto della solitudine libera e scelta di chi si muove in “direzione ostinata e contraria”  rispetto alla massa indistinta degli indifferenti.

Il testo dà voce alle minoranze, agli emarginati, ai più deboli e si auspica che

la fortuna aiuti i figli di Dio disobbedienti alle leggi del branco

Una sorta di inno alla libertà, a quell’essenza di libertà tanto cara al cantautore genovese e intesa come piena inclusione sociale e realizzazione personale, a prescindere da ogni condizionamento o barriera socio culturale.

De André, in un’intervista, dichiara che questo brano è una come una preghiera, in quanto è

un’invocazione ad un’entità parentale, ad una sorta di madre e padre più potenti”

ai quali ognuno di noi, comunque li voglia chiamare o identificare, ha un disperato bisogno di appellarsi per una personale necessità o per un bisogno di riscatto.

Certamente si tratta di una richiesta forte, intensa, profonda, quasi impossibile da essere ascoltata, proprio perchè troppo grande per la realtà terrena in cui viviamo, ed è proprio per questo che la preghiera viene definita “smisurata”.

E probabilmente, proprio in quanto “smisurata”, l’ho trovata tanto confacente al periodo storico che stiamo vivendo e credo, che nessun cuore potrà mai rimanere indifferente alle parole di De André, il quale con “Smisurata Preghiera” vuole celebrare tutti coloro che nonostante tutto stanno continuando a lottare, a sperare, a credere in un mondo di pace, libero, giusto e felice.

Una poesia cantata che si trasforma in un invito a non arrendersi.

…..

Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria

Col suo marchio speciale di speciale disperazione

Fra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi

Per consegnare alla morte una goccia di splendore…

Di umanità Di verità…

…..

ricorda Signore questi servi disobbedienti alle leggi del branco

non dimenticare il loro volto

che dopo tanto sbandare

è appena giusto che la fortuna li aiuti

come una svista

come un’anomalia

come una distrazione

come un dovere”

“Smisurata preghiera” ….. perchè, nonostante tutto, a prescindere da ogni fede o credo, dobbiamo continuare a sperare che “domani sarà un giorno migliore”.

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